Come gestire le finanze da freelancer: 2 consigli utili
La guida pratica su come gestire le finanze da freelancer
Chi è libero professionista sa bene che saper gestire le finanze da freelancer è importantissimo, soprattutto perché le entrate mensili non sono fisse. Può capitare di incassare molto o addirittura nulla. Bisogna, quindi, organizzarsi al meglio per poter avere i soldi per vivere e per pagare le famosissime tasse. Per questo ho scritto una guida pratica molto semplice su come gestire le finanze da freelancer.
In questo caso specifico parlo per esperienza personale. Sono una designer freelance ormai da un po’ di anni e rientro nel regime dei minimi. Questo sistema fiscale mi permette di avere delle agevolazioni dal punto di vista gestionale e contributivo. Perciò riesco a calcolarmi con esattezza i soldi che dovrò versare per le tasse.
Ad ogni modo, se sei già un libero professionista o ti vorresti buttare in questo mondo, e vorresti qualche consiglio su come gestire le tue finanze da freelancer, questo articolo potrebbe aiutarti.
1. Come gestire le entrate: lordo, netto, tasse
Per gestire al meglio tutti gli importi ho chiesto al mio commercialista di creare una tabella su un file Excel con le celle settate per il calcolo dalla cifra lorda. In questo modo, per ogni fattura che emetto, posso inserire l’importo sul file e so quanto dovrò pagare per le tasse, per l’anticipo delle tasse e per l’INPS.
In questa tabella ho inserito in autonomia anche delle nuove colonne di calcolo:
👉 1. Una che ho chiamato “TFR”. Essendo una freelancer non accumulo un TFR come un dipendente, ma ho deciso di crearmi un “salvadanaio” di emergenza, perché essere imprenditori, piccoli o grandi che sia, comporta dei rischi, che è meglio essere in grado di affrontare. Per questi soldi TFR divido per 12 il netto di ogni fattura. In questo modo a fine anno avrò accumulato un mensile che potrò mettere via per ogni evenienza.
👉 2. Una colonna per i costi del commercialista. Non mi va di arrivare alla data di pagamento e dover tirare fuori tutti i soldi istantaneamente. Preferisco mettermeli via poco alla volta. Perciò ho rateizzato i soldi da mettere via ogni mese, in modo da arrivare a fine anno e avere già i soldi da dare come compenso al mio commercialista.
👉 3. Una colonna per i costi dei programmi. Come designer freelance, e come qualunque professionista, ho dei costi al vivo da sostenere per l’utilizzo dei programmi. Anche in questo caso, per non arrivare alla scadenza e dover tirare fuori tutti i soldi, me li metto da parte mensilmente, fino a raggiungere la cifra totale. Lo stesso discorso si può applicare nel caso di un affitto per un ufficio o per una postazione di lavoro in un co-working. Tutto ciò che fa parte delle spese lavorative, dovrebbe rientrare nella tabella.
Queste colonne che ho creato vanno a sottrarsi dalla colonna “netto”, creandone una nuova che indica i soldi “puliti” che potrò passarmi sul conto corrente personale.
2. Come gestire i soldi personali e quelli lavorativi
Per non fare confusione e per vivere serenamente le mie finanze da freelance ho deciso di avere più conti.
- Il conto corrente lavorativo.
- Il conto corrente del mio “TFR”.
- Il conto corrente personale.
💻 Il conto corrente lavorativo è quello su cui ricevo i pagamenti delle fatture che emetto. In questo conto lascio tutti i soldi che mi serviranno per pagare le tasse, l’INPS, il commercialista, i programmi che utilizzo e tutte le spese inerenti al lavoro. Per questo tipo di conto corrente ho scelto la PostePay Evolution Business, che non è un vero e proprio conto, ma è una carta prepagata pensata per Lavoratori con Partita IVA e Ditte individuali. La trovo conveniente per la mia attività, che non necessità di particolari bisogni ed è anche economica, in quanto il primo anno si paga solo 12€. In alternativa, puoi chiedere alla tua banca una soluzione differente.
In ogni caso l’importante è che sia un conto dedicato al lavoro e, quindi, diverso da quello personale.
📥 Il conto corrente del mio “TFR”, è il conto in cui sposto un dodicesimo del mio netto mensile. È un conto che tengo “bloccato”, in quanto i soldi caricati servono soltanto per le emergenze che non riesco a sostenere diversamente. Ad esempio: un periodo di pochissimo lavoro, i clienti non pagano o sono in ritardo con i pagamenti e io ho bisogno comunque di continuare a mangiare, pagare l’affitto/mutuo e a vivere. Oppure, ad esempio, la pandemia. In caso di assenza assoluta di lavoro, quei soldi servono per vivere. Per casi diversi mi sono imposta di non toccare assolutamente questo conto corrente. È il mio cuscino per cadute molto alte.
☀️ Il conto corrente personale è quello che ho da quando ho compiuto 18 anni. In questo conto sposto il mio netto dal conto lavorativo. È il conto che mi serve per vivere, pagare le cose quotidiane, le spese di casa, la macchina, i viaggi, le vacanze, lo sport, le uscite, ecc. Per i soldi personali ognuno si organizza come meglio crede, per me l’importante è sapere di avere tutti i conti in regola per la mia attività.
Avere più conti correnti è una soluzione che trovo semplificativa per la gestione delle finanze. Conosco parecchie persone che arrivano alla vigilia del pagamento delle tasse e non hanno messo da parte nulla e si ritrovano in enorme difficoltà. Io ho sempre agito in anticipo proprio per non arrivare a farmi cogliere in preda all’ansia.
Ognuno ha sicuramente un proprio metodo di organizzazione e sono convinta che ne esisteranno anche di più funzionali, ma con questo vi posso assicurare che non vi troverete mai in difficoltà e riuscirete molto bene a gestire i vostri soldi, facendo una bella e fondamentale distinzione tra vita lavorativa e vita personale.
Spero che questa piccola guida vi sia di aiuto!


Sono una graphic designer freelance e web designer. Studio la UX / UI design, con prototipi in Figma e Realizzo siti web in WordPress.
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